GIAMBATTISTA VICO


Editoriale del 20 maggio 2012

(dal diario dell’Archivista)

Venerdì 15 Aprile 2005, grande fermento in Archivio: dopo trecento anni di occultamento, si rompevano i sigilli dell’oblio a un documento eccezionale, la “piccola memoria” dell’accademico perduto Giambattista Vico.
Circondato dall’attenzione degli altri accademici presenti, con la dovuta solennità, ruppi i sigilli e lessi lentamente. Ci aspettavamo pensieri filosofici, magari un approfondimento della famosa teoria dei corsi e ricorsi della storia, invece il Vico raccontava un episodio dell’infanzia, quando provò “la più felice esperienza di tutta la vita”. Si trattava del profumo e del sapore di sconosciuti frutti tropicali, portati da un suo zio prete appena rientrato da terre di missione. Frutti gialli, maculati, dalla forma allungata, protetti da una spessa buccia fibrosa, con una polpa cremosa ma soda. Sicuramente, banane.
 
Carlo M. G. Pettinau
(Archivista dell’Oblio)
 

COGLI L’ATTIMO

 

da Polvere di stelle (1973) di e con Alberto Sordi e con Monica Vitti

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