IL POTERE E I MORTI


Editoriale del 9 luglio 2012

Il coma e la morte hanno impedito a Hosni Mubarak, rais egiziano, di scoprire la faccia feroce della politica internazionale. I leader che fino a ieri lo chiamavano presidente, lo invitavano a Camp David, lo consultavano prima di invadere l’Iraq e lo accoglievano come un amico, oggi lo definiscono dittatore. E’ successo altrettanto con Muhammar Gheddafi in Libia: il tolleratissimo califfo di Tripoli è diventato un criminale solo quando il popolo gli si è rivoltato contro. Fino a un minuto prima, esattamente come Mubarak, era un interlocutore degno d’essere ascoltato e rispettato. Dietro queste beffe del destino, questo precipitare dalle stelle alle stalle, c’è l’anima più segreta del Potere. Quella più autentica e spietata. Che non prevede, in nessun caso, bagagli a mano diventati zavorra.
 
Giorgio Pisano
 

COGLI L’ATTIMO

 

da Roma (1972) diretto da Federico Fellini, con Alvaro Vitali

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