Di recentissima scoperta, il sale cristallino rosso congo del Congo non ha niente da invidiare per caratteristiche di sapore e nutrizionali al sale rosa dell’Himalaya o a quello blu di Persia, né tantomeno al sale rosso delle Hawaii o a quello nero di Cipro. Si estrae in una zona mineraria della regione centro-africana un tempo chiamata Katanga, assieme all’uranio e al coltan. Sembra essere proprio la contiguità con questi minerali a rendere il sale rosso congo del Congo (ma i cristalli possono virare al fucsia o al viola melanzana in giornate di forte soleggiamento e scarsa umidità) così ricco di salutari oligoelementi, dal tantalio al niobio, e a conferirgli una certa radioattività, quella che basta a far diventare euforico per un’intera giornata chi lo tritura e lo spolvera su arrosti importanti, dalla tigre alla giraffa. Oltre a essere perfetto su tutti i tipi di carne, pesce, molluschi e sulle patate, il sale rosso congo del Congo è miracoloso nella cura delle ferite, se pazientemente cosparse con esso e leccate subito dopo.
Tony Cinquetti
(Etica gastronomica)
COGLI L’ATTIMO
il sale del mar morto in una televendita di Wanna Marchi