Secondo uno studio dell’economista Paolo Savona, la Sardegna importa ogni anno “generi alimentari” per 273,5 milioni di euro dalla Toscana. Non è il caso di scatenare la fantasia e immaginare quanti milioni in più servirebbero per portare da queste parti tutto quello che della Toscana ci piace. Il problema non è questo. Il problema è domandare ai sostenitori dell’indipendentismo quali e quanto grandi falle abbiano scoperto nella catena agro-industriale della regione che vorrebbero liberare. Fino ad oggi si pensava che la terra di Gramsci e Lussu fosse dipendente da petrolio, gas, servizi sanitari, istruzione, previdenza. Insomma dallo Stato. Adesso sappiamo anche che non abbiamo a sufficienza nemmeno pane e pesci. Difficile dare corpo all’idea di organizzare in futuro un grande banchetto, le nozze di Cana con la libertà.
Giorgio Pisano
COGLI L’ATTIMO
da Queimada (1969) di Gillo Pontecorvo con Marlon Brando