UN INCUBO


Editoriale del 20 settembre 2020

Che simpatico! Alla cena ci ha fatto morire dal ridere, piccolo piccolo, correva come una saetta intorno ai tavoli e poi è un mangione, che carino, rubacchiava cibo di qua e di là, un pezzo di pane, una melanzana fritta, un fettone di torta, aham, tutto in bocca. E ha cantato quella canzone aspetta, sì , quella che canta sempre, si è messo in piedi su una sedia, ridevano tutti, “ci son due coccodrilli ed un orango tango” con la bocca piena, e quando ha detto “due piccoli serpenti” gli è uscita tutta la torta dalla bocca, che buffo! E poi, una serata così divertente rovinata dai soliti cretini. Mariolino poverino si stava affogando col cibo, sai con tutta quella roba in bocca cantare non è mica facile. Ma lui è veramente intelligente e quindi ha cercato di ficcarsi le mani in gola per liberarsi, mica scemo, e poverino ha vomitato, e non aveva digerito le lenticchie, erano dappertutto, gli sono uscite dal naso, addirittura. Devi vedere la cafonaggine di una coppia del tavolo di fronte, quello da dove lui aveva preso la sedia, avevano delle facce, hanno chiamato il cameriere, dei veri cafoni. E poi hanno insistito, e con quale risentimento, con quale odio, sì odio, hanno insistito perché ce ne andassimo, proprio mentre Mariolino si stava riprendendo, pensa era ancora steso sul pianoforte, il musicista è stato così gentile, e l’ho adagiato lì, che è alto, non mi devo neanche spezzare la schiena per accudire il bambino. Ma alla fine abbiamo vinto. Noi siamo rimasti, sono loro che hanno dovuto andarsene, ebeh se ne sono accorti tutti che erano dei maleducati. No guarda, non ci torno più in quel ristorante, ci siamo divertiti sì, ma quel finale mi ha veramente disgustato. La gente non ha cuore, non si sa divertire, non apprezza il divertimento degli altri, non si fermano neanche di fronte a un bambino. Ha pianto quasi tutta la notte perché è sensibile, se ne è accorto che quei due non gli volevano bene, povero Mariolino, un pianto disperato, poi si è assopito per dieci minuti e si è svegliato di soprassalto. Deve avere avuto un incubo.

Giovanna Ferraro (Assistente di volo di Aristan)

“Alla cena ci ha fatto morire dal ridere, piccolo piccolo, correva come una saetta intorno ai tavoli.”
Da UN INCUBO – Editoriale di Giovanna Ferraro (Assistente di volo di Aristan)

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