Il carrello della spesa desolatamente vuoto non può essere un simbolo della felicità collettiva che svanisce. Intendiamoci, stiamo parlando di felicità materiale, concreta, afferrabile, solida. Niente a che vedere con quella che sa riempirci cuore e cervello. Tuttavia il carrello vuoto, diventato non a caso la bandiera delle nuove manifestazioni di protesta, segna il limite oltre il quale non si può andare. Ha ragione chi dice che felicità non significa pancia piena ma è altrettanto vero che pancia vuota e felicità difficilmente riescono a star bene insieme. C’è un dato che segnala inequivocabilmente malessere: il calo dei consumi. Rispetto all’anno scorso sono precipitati del 14 per cento. Un crollo di questa portata non si registrava dal 1996. Finalmente qualcuno comincia a chiedersi dove abbiamo sbagliato.
Giorgio Pisano
COGLI L’ATTIMO
da Poveri ma belli (1957) di Dino Risi con Marisa Allasio, Renato Salvatori, Maurizio Arena