LA MACCHINA DI AGRIPPA


Editoriale del 24 dicembre 2014

Nell’Ars compendiosa inveniendi veritatem, il filoso catalano duecentesco Raimondo Lullo inventò un metodo didattico – ripreso poi nei suoi saggi di mnemotecnica da Giordano Bruno – fondato sull’uso di lettere e figure geometriche per definire con metodo combinatorio i rapporti fra le idee, costruendo schemi logici per definire i principi del sapere.
Dall’ars combinatoria di Lullo prese spunto un famosissimo negromante – che andava anch’esso per la maggiore fino a tutto il Settecento – Cornelio Agrippa von Nettesheim, un tedesco vissuto ai margini della cultura rinascimentale italiana.
La macchina di Agrippa era costituita da cerchi concentrici e rotanti che giravano attorno al cerchio più esterno, quello fisso, sul quale erano iscritte le sostanze essenziali: Dio, Angelo, Terra, Cielo, Uomo, Animale.
Sul secondo cerchio erano iscritti gli accidenti: quantità, qualità.
Sul terzo i verbi. Sul quarto i predicati.
Con la rotazione dei cerchi, si creavano numerose combinazioni che, secondo Agrippa, riassumevano l’intera scienza e la mettevano alla portata di tutti.
Da un certo punto di vista, Agrippo individuò uno schema di operazione informatica ante litteram.

Raimondo Bruno
(Magonauta di Aristan)

COGLI L’ATTIMO

 

da Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata (1971) diretto da Luigi Zampa ed interpretato da Alberto Sordi e Claudia Cardinale

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