Il neo presidente della RAI nel suo discorso di insediamento ha gioiosamente recitato eleganti parole “la nuova RAI punterà all’eccellenza del prodotto radiotelevisivo, nel rigore dei conti imposto dalla congiuntura economica….niente più aree grigie e interferenze ma una gestione aziendale basata sull’autonomia, con una esaltazione delle professionalità e dei talenti. Nell’immediato – proseguiva il presidente – si procederà ad individuare con chiarezza le azioni da intraprendere”.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, ovviamente senza un briciolo di selezione pubblica, nessun obbligo di rispettare tetti di spesa, ma grazie ad una cooptazione politica in piena regola, ecco la nomina del direttore generale dell’azienda di viale Mazzini. Compenso? Appena 600.000,00 euro. Tutti d’accordo, Monti compreso.
Viva il rigore e la sobrietà.
Anna Maura Floris
COGLI L’ATTIMO
da Viva la RAI (1982) di Renato Zero