LA TELEVISIONE E LE VIE DI FUGA


editoriale del 15 marzo 2012

La salvezza non è garantita ma una via di fuga c’è: aprire la finestra, osservare il mondo coi propri occhi anziché con quelli del simpaticissimo presentatore del nostro show preferito. Fuggendo dal pianeta taroccato della tivù ci aspetta un mondo sicuramente più complicato ma almeno autentico. Un mondo col quale, piaccia o non piaccia, dobbiamo comunque fare i conti perché non si può vivere di sola televisione: alla fine ci fa morire di illusioni tradite. Succede quando d’un tratto scopriamo che le favole sul successo e sulla bellezza non sono affatto aperte a tutti, non riguardano noi e neppure il nostro vicino. Che stiamo (e restiamo) in un tiepido purgatorio terreno, senza scintillii, quiz milionari e riflettori.

Giorgio Pisano

COGLI L’ATTIMO

da Indietro tutta (1987-1988)
di Renzo Arbore e Ugo Porcelli

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