L'AMORE TRA ALPHA E BETA


Editoriale del 19 ottobre 2014

S’incontrano per caso, su una spiaggia, in un bar, nel retro di vite qualunque e diventano subito inseparabili: amici, amanti e amori. Uno/a consiglia, indirizza e sostiene (Alpha) mentre l’altro/a più fragile, indeciso, irrisolto (Beta), ascolta, si adatta e si adagia. Alpha dopo un variabile periodo iniziale (solitamente cicli di 3-4 anni), durante il quale gode dell’apparente beneficio del sentirsi indispensabile, di guidare le decisioni secondo i propri obiettivi, e controllare ogni situazione, ben presto si rende conto di essere prigioniero/a di un ruolo che mai darà spazio e ascolto ai propri bisogni. Ad Alpha non verrà mai concessa indecisione e fragilità, i suoi bisogni saranno sempre soffocati dalla passività di Beta, che come un leviatano cresce e diventa vorace. Qualunque relazione che contempli i ruoli di Alpha e Beta come fissi e non intercambiabili presto diventerà un paradosso; un ossimoro affettivo. Il ruolo di passività di Beta, rinforzato e nutrito dal senso (non più dal bisogno) di onnipotenza di Alpha diventa dominante e non concede più nemmeno riconoscenza, se anche mai riconoscenza fosse stata provata ed espressa. Non voltatevi a guardare altrove, la stragrande maggioranza delle relazioni umane sono fatte di combinazioni Alpha e Beta. Due Alpha insieme? Possibile ma con molta irritabilità e scarsa durata; due Beta? Certo e di lunga durata, ma che noia. E allora, come se ne esce? Le relazioni dovrebbero sempre ruotare attorno a ruoli flessibili e sensibili al cambiamento delle circostanze, in cui dominanze e passività reciproche divengono strategia e non condanna. Come sempre in tutte le situazioni della vita la soluzione è il gioco. Il gioco permette la sostituzione dei ruoli da Alpha a Beta e viceversa, per poco o tanto tempo, in contesti sociali complessi o in solitudine. Un gioco in cui le maschere (persone) s’invertono e si abbandona un ruolo sapendo di poterlo riprendere quando si vuole, solo così la pressione si riduce e il mondo, ad iniziare proprio dalle proprie relazioni primarie, diviene sopportabile.

Luca Pani
(Psiconauta ad Aristan)

COGLI L’ATTIMO

da Scene da un matrimonio (Scener ur ett äktenskap 1973) scritto e diretto da Ingmar Bergman. Con Liv Ullmann e Erland Josephson

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