L'ETÀ DELLA BUGIA


Editoriale del 3 gennaio 2015

Non mettete in castigo i bambini che dicono le bugie. Secondo uno studio recentissimo pubblicato sul Journal of Experimental Child Psychology, le bugie fanno parte della crescita cognitiva del bambino. È proprio quando iniziano a immedesimarsi negli altri immaginando cosa sentono, cosa pensano, e cosa vorrebbero sentirsi dire che possono cimentarsi in questa difficile arte. Altri studi riportano che il nostro cervello nel momento in cui si prepara a mentire attiva delle zone specifiche, come se affrontasse ad un compito per lui inconsueto: creare.
Spesso si confonde la menzogna con la falsità. È come confondere l’intelligenza con la furbizia.
Quanto sia complesso e inafferrabile il concetto lo insegna anche S. Agostino che si domanda: “Chi mente?, colui che asserisce il falso con l’intento di non ingannare o colui che dice il vero con il proposito di ingannare?”.
E se “è la menzogna, il narrare cose belle e fallaci, il fine ultimo dell’arte” allora è chiaro, a dire la verità sono capaci tutti, per trasformare la realtà in qualcosa di meraviglioso anche quando non lo è ci vuole genio.

Piergiorgio Mulas
(Direttore di Ar Psicosomatica)

COGLI L’ATTIMO

 

da La bugia (Be big! 1931) con Stanlio e Ollio

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