L'IDENTIKIT


Editoriale del 20 giugno 2012

Le carceri pullulano di innocenti. Era sempre con una certa ansia che P.G.H. (ma nella rete si firmava “gardenia”) attendeva che venisse diffuso l’identikit del mostro di turno. Considerata la banalità del suo volto e l’aumento esponenziale dei crimini su scala locale, nazionale e mondiale, sempre più spesso si ritrovava nella descrizione che i testimoni facevano alla polizia di killer non strabici, attentatori senza sfregi, violentatori con entrambe le orecchie. L’identikit dell’incubo del quartiere, uno che aveva ucciso due suore a colpi di vanga prima di divorarle, gli somigliava in maniera impressionante e mostrava un uomo calvo e triste. Non aveva alibi e si sentiva già braccato dalla polizia, quando l’assassino venne acciuffato. Forse gli somigliava, ma era ben pettinato e sorrideva felice mostrando denti affilati. Non è facile pretendere di essere diversi.
 
Marco Schintu
 

COGLI L’ATTIMO

video scelto e abbinato da Marco Schintu
 

video clip del 1976 dove Ėduard Anatol’evič Chil’ canta Я очень рад, ведь я, наконец, возвращаюсь домой (Sono felice, perché sto finalmente ritornando a casa) canzone conosciuta come Trololo

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