Il Pil siamo noi, nessuno si senta escluso. Il prodotto interno lordo non è altro che quello che produciamo, il risultato della nostra fatica e del nostro lavoro. E’, se vogliamo, un effetto collaterale del benessere collettivo (chiamarlo felicità sarebbe troppo). Gli economisti hanno scoperto che da un po’ di tempo a questa parte il Pil però non cresce più: i poveri, che sono sempre più numerosi, consumano meno per risparmiare; di conseguenza si contraggono le vendite e le fabbriche rallentano la produzione perché la clientela si è assottigliata. Nello sconforto generale sarebbe bello se qualcuno alzasse il ditino per dire quello che siamo e quello che vogliamo: voraci e cronicamente affamati. Così ci hanno cresciuto, così vogliono vederci morire.
Giorgio Pisano
COGLI L’ATTIMO
da Brutti, sporchi e cattivi (1976) di Ettore Scola con Nino Manfredi