MORTI IL 2 AGOSTO


Editoriale del 5 agosto 2025

IL 2 agosto 1980 una bomba alla stazione di Bologna uccise 85 persone, che passavano di lì per caso. Il 2 agosto 216 a.C. l’esercito cartaginese a Canne uccise 50 mila soldati romani, che combattevano in battaglia. Il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha deciso di celebrare pubblicamente quello che lui stesso ha definito, senza ironia, “il duemiladuecentoquarantunesimo anniversario” della sconfitta più clamorosa dell’esercito romano contro Annibale. Così è stato fotografato mentre medita in raccoglimento dopo aver deposto una corona di fiori ai piedi della colonna, vicino Barletta, che ricorda i morti di quella sfortunata battaglia. Nello stesso momento il Ministro dell’Università Anna Maria Bernini e il Presidente del Senato Ignazio La Russa, andati a celebrare pubblicamente il quarantacinquesimo anniversario della strage di Bologna, venivano fischiati dalla folla. La sentenza del processo dichiara che la matrice dell’attentato è stata neofascista e dunque la contestazione ha collegato i mandanti della strage al governo di destra, facendo di tutta l’erba, per l’appunto, un fascio. Al sicuro dalle proteste, Giuli commemorava i caduti della seconda guerra punica, morti ammazzati dagli antenati dei migranti di oggi, rendendo omaggio a una colonna eretta nel 1939 dal governo fascista. Non è mai il caso di contestare qualcuno mentre onora i morti, fossero pure le vittime di Nabucodonosor (di cui si celebrerebbe il duemilaseicentoventunesimo anniversario) o quelle di Pompei per l’eruzione del Vesuvio (di cui si celebrerebbe il millenovecentoquaranteseiesimo anniversario) ma, anziché ai due rappresentati dello stato bersagliati da un comizio strumentale, sarebbero stati più meritati i fischi al solitario Giuli, tutto concentrato, al tempo di Gaza, Ucraina e Sudan, a sacralizzare i caduti delle guerre puniche. Il tempo è complice degli sterminatori, scrive Cioran, perché alla distanza i criminali e le loro vittime cadono nel medesimo oblio. Ma per chi cade nel ridicolo l’oblio è questione di ore. 

Fabio Canessa (Preside del Liceo Olistico Quijote di Aristan)

“Al sicuro dalle proteste, Giuli commemorava i caduti della seconda guerra punica, morti ammazzati dagli antenati dei migranti di oggi, rendendo omaggio a una colonna eretta nel 1939 dal governo fascista.” Da MORTI IL 2 AGOSTO – Editoriale di Fabio Canessa (Preside del Liceo Olistico Quijote di Aristan)

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