NAPOLEONE E LE SCIE CHIMICHE


Editoriale del 19 gennaio 2017

napoleone

Napoleone non fu ucciso dal cancro, ma morì avvelenato con l’arsenico. Una teoria del complotto, che riguardi l’11 settembre 2001 o l’assassinio di JF Kennedy, è sempre esistita. Prendete quelli che credono nelle scie chimiche. Sono convinti che gli aerei irrorino gli umani con sostanze tossiche, batteri o virus per intontirli, indebolirli o sterminarli o che esistano cospirazioni e programmi segreti di misteriosi organismi governativi miranti a modificare o controllare il clima. Non si arrendono nemmeno di fronte all’evidenza. Anzi, più vengono liquidati come mentecatti, più si rafforzano. Nel mondo sono ormai decine di milioni, un fenomeno che solo ora scienziati e governi prendono in seria considerazione. Né questi né quelli denunciano però il vero problema, e cioè che il trasporto aereo, aumentato a dismisura, brucia ogni giorno milioni di tonnellate di combustibile, inquinando l’atmosfera e compromettendo la salute delle persone, soprattutto di quelle che vivono in vicinanza degli aeroporti. Il mondo, invece che di Napoleone, è costretto a occuparsi di coloro che pretendono di essere Napoleone.

Marco Schintu
(Ufficio pesi e misure di Aristan)


“… Sono convinti che gli aerei irrorino gli umani con sostanze tossiche, batteri o virus per intontirli, indebolirli o sterminarli o che esistano cospirazioni e programmi segreti di misteriosi organismi governativi miranti a modificare o controllare il clima…”
(da NAPOLEONE E LE SCIE CHIMICHE di Marco Schintu)

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