Oggi è sabato e sono sereno; ieri però è stato un disastro, un’esperienza da panico. Il ricevimento era di quelli importanti, qui ad Aristan. Tutta la crema della cultura era rappresentata. Si sono alternati sul palco grandi giornalisti e letterati (anche un cantante Pop e un’attrice) e hanno disquisito magnificamente e brillantemente dei problemi politici e culturali del momento. Che raffinatezza di linguaggio! Che terminologia precisa e ricercata! Vocaboli inusitati, dei quali m’ero persino dimenticato l’esistenza. Applausi. Quando è toccato a me ho mandato sul palco la mia controfigura, una signora di mezza età, non bella, poco curata nell’abbigliamento. Non è granché come oratrice, farfuglia e fa errori di sintassi e di grammatica; e poi ha parlato del tempo e dei disturbi della menopausa, argomenti che sono ritenuti banali. Insomma, applauso di cortesia. Le ho fatto i complimenti e le ho detto che è stata la migliore ma era visibilmente amareggiata. In lacrime mi ha farfugliato che è meglio che non mi rappresenti più. Non ci ho dormito, stanotte: senza controfigura sono spacciato. Dove la trovo, oggi, un’altra invisibile che possa ricoprire il ruolo? Meno male, stamani mi ha telegrafato: morriremo insiemme – STOP.
Pietro Serra
(Capitano medico, ambasciatore di Aristan)
COGLI L’ATTIMO
da i contenuti speciali di Harry Potter Wizard’s Collection