L’Accademico Lucio Lumino era considerato da tutti un perfetto cattolico praticante, ma in segreto adorava anche Osiride, Zeus, Marduk e altri mille dei. Prudentemente, confessò il suo politeismo solo ai posteri, depositando in Archivio una memoria destinata ad essere letta dopo 400 anni. Un mese fa, ho potuto rompere i sigilli al documento di Lumino: un’autobiografia in cui chiariva la sua teoria teologica. In sintesi, si trattava di un’espansione del mistero della Trinità: Dio era contemporaneamente unità e molteplicità. Una molteplicità comprendente gli dei di tutte le religioni; manifestazioni di un’unica divinità capace di adattare la propria immagine alle diverse culture dei popoli della Terra.
Lumino aveva lasciato in Archivio anche una donazione: un grosso cubo di legno con gli spigoli di tre metri. Su una delle facce c’era una porticina sormontata da una scritta che traduco dallo Spagnolo: “Chi entra con una lampada accesa vedrà la vera immagine di Dio”.
Mi procurai una lampada, aprii la porta chiusa da quattro secoli, ed entrai nel cubo. Mi trovai immerso in uno sfolgorio di luci. Sembrava di essere dentro un diamante. E poi una moltitudine di persone vicine e lontane, con la mia faccia, o la mia nuca, o il mio profilo… Ero all’interno di un poliedro di specchi che, con diversi punti di vista, riflettevano la mia immagine all’infinito. Un’impressionante esaltazione dell’Io; per Lumino: Dio.
Carlo M.G. Pettinau
(Archivista dell’Oblio)
COGLI L’ATTIMO
da Specchio segreto (1964) trasmissione televisiva della RAI, scritta e diretta da Nanni Loy