UN PAPA ZEN


Editoriale del 11 luglio 2012

Ancora a 132 anni il pontefice Piero II (“il papa sereno”), malgrado frequenti e improvvisi appisolamenti, governava magnificamente le sorti della Chiesa. Si racconta che fosse un grande appassionato di astronomia. Accomodato in poltrona, dalle sue stanze scrutava quotidianamente la volta celeste con un potente telescopio. “L’Universo è sopra di noi e dentro di noi, il meno è il più e il più il meno”, ripeteva spesso a Padre Ferrari, il suo segretario personale. Niente lo avvicinava di più a Dio. Una volta, osservando un insolito fenomeno di allineamento tra pianeti, il pontefice si commosse fino alle lacrime davanti alla complessità di Saturno e agli straordinari bagliori aranciati che emettevano Marte e Venere. Non appena il Papa si appisolò, Padre Ferrari fece pulire il vetro della finestra e con l’Universo sparirono tre cacche di mosca ben allineate.
 
Marco Schintu
 

COGLI L’ATTIMO

 

da La lune à un mètre (1898) di Georges Melies

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