PAUSE CHE CONTANO


Editoriale del 26 ottobre 2012

E chi se l’aspettava che proprio a Lourdes, a Lourdes dove funziona da un’efficientissima macchina di quasi-miracoli, dove tutto gira alla perfezione, dove serenità pace riflessione e cielo s’incontrano, com’è possibile che proprio a Lourdes, anzi su Lourdes si sia abbattuto un nubifragio che ha fatto fuggire legioni di pellegrini? Strade allagate, alberghi in tilt, perfino la mitica grotta a bagnomaria manco fosse un pezzetto di Venezia sotto lo schiaffo dell’acqua alta. Il finimondo. La Protezione civile ha lavorato moltissimo, i vigili del fuoco ancora di più. Chi credeva che Lourdes fosse una sorta di divina enclave ha dovuto ricredersi: acqua a catinelle, una cascata, rivoli ribelli dappertutto. La fede, inutile nasconderlo, ha vacillato. Soprattutto quando la tempesta s’è portata via le bancarelle ingolfate di santini e rosari. Nessuno, davvero nessuno, che avesse notato quel piccolo cartello sul luogo dell’Apparizione: torno subito.

Giorgio Pisano

COGLI L’ATTIMO

 

da Il ritorno di Don Camillo (1953) diretto da Julien Duvivier, con Gino Cervi e Fernandel

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