Barbarie non è soltanto l’antipolitica da bar Sport. E’ anche e soprattutto il disarcionamento della lingua italiana, sempre più invasivo e spocchioso. Un tempo c’erano insegne ingenue (Pinuccio’s market a Cagliari) ma ora la cosa è assai diversa. Lo sfondo di un paesaggio si deve chiamare solo location, l’avvio di un’azienda start up, la fase di una qualunque operazione step. Nel frattempo sono entrati nell’uso comune (comune di chi?) i verbi tuittare, messaggiare eccetera. Nessuno avverte che dietro questo attacco frontale alla lingua, c’è un obiettivo evidente della globalizzazione: colonizzare. La conseguenza? Un popolo senza un suo dizionario non si chiama popolo.
Giorgio Pisano
COGLI L’ATTIMO
da Il favoloso mondo di Amelie (2001) scritto e diretto da Jean-Pierre Jeunet, con Audrey Tautou e Mathieu Kassovitz