Nei giorni caldi del sequestro giudiziario per inquinamento degli impianti Ilva a Taranto, avanza verso i cronisti una donna che abita nel rione di Tamburi, il più vicino e devastato dalle velenose polveri industriali. Si chiama Anna Anello e dice: “Sa qual è la verità? E’ che siamo dei morti viventi. Lo sappiamo ormai da anni, è il nostro destino, moriremo di qualche tumore. Ma è meglio morire di tumore che di fame”. Ovvero: a Taranto tutti sapevano e sanno che l’Ilva produce fumi tossici. Aggiungete il punto interrogativo e capirete il senso raggelante di quell’ultima frase: è meglio morire di tumore che di fame? Come dire, non c’era scelta. E’ questa la sorte che un capitalismo ricco e pietoso ha offerto in una città del Sud. I “morti viventi” la difendono: in fondo la vita non è che una prova più o meno lunga per imparare ad andarsene.
Giorgio Pisano
COGLI L’ATTIMO
da Zombi (1978) diretto dal George A. Romero