Quale sarà il modo più efficace di rispondere alle offese? Ai tempi dell’asilo ricordo che era in auge la formula “Chi lo dice lo è”, ma non ha mai funzionato: di fronte al diluvio di scemocretinodeficienteimbecillefinocchio, il contrattacco risultava debolissimo e anche piuttosto antipatico e ingessato. Alle elementari opporre al “vai in culo” la replica “vacci tu che ce l’hai più duro” aveva almeno il pregio di una surreale snellezza e poteva sperare di pareggiare i conti. Le scuole medie, che costituiscono nella vita di ognuno di noi una vera e propria discesa agli inferi e per molti rimangono nel ricordo, fra brufoli, ormoni e strullaggini varie, come il buco del culo dell’esistenza umana, dal quale risaliamo poi faticosamente, avevano inventato come oltraggio supremo il “puppa” collegato all’“eh?” di chi non ha capito quello che gli è stato detto e chiederebbe di ripeterlo. Io cominciavo allora ad ascoltare gruppi rock ed ero diventato, modestamente, un campioncino: bastava dire Rolling Stones, Kinks o Traffic che l’”eh?” dell’interlocutore era assicurato e poteva scattare implacabile il mio “puppa”. Qualche mente perversamente logica aveva però escogitato che, nel caso in cui ci si ritrovasse distrattamente destinatari dell’umiliante “puppa”, si poteva agganciargli all’istante un “melo te a me” e ribaltare felicemente le parti, uscendone vincitori. Ripensavo a tutto questo dopo l’episodio degli scrittori che a Roma, in via Merulana, hanno ripetuto in coro la stroncatura da parte di Ostuni, editor di Ponte alle Grazie, dell’ultimo libro di Carofiglio, il quale lo aveva querelato. Non si sa se sia stata più penosa la querela o il rito collettivo di fronte alla casa immortalata dal capolavoro di Gadda. A entrambi, Ostuni e Carofiglio, avremmo consigliato un duello verbale in cui sparare tutte insieme le cartucce messe a disposizione dalla comune cultura scolastica: chi lo dice lo è, vacci tu che ce l’hai più duro, melo te a me.
Fabio Canessa
COGLI L’ATTIMO
da Full Metal Jacket (1987) diretto da Stanley Kubrick. Il sergente Hartman è interpretato da Ronald Lee Ermey