Se lo scopo ultimo del mangiare è quello di farci assumere i principi nutritivi che servono per regolare le funzioni del nostro corpo, che senso ha arrabattarsi a scegliere, acquistare e cucinare gli alimenti con tutti gli inconvenienti che questo comporta in termini di sforzi, di soldi e di tempo? Perché ingerire col cibo sostanze tossiche? Basterebbe produrre una mistura che contenga in quantità bilanciate tutto ciò che ci serve, dai carboidrati all’olio di pesce, dalle proteine del riso ai sali minerali. È quello che ha pensato nei mesi scorsi Rob Rhinehart, un ingegnoso ricercatore della Silicon Valley, sperimentando per settimane su se stesso, anche per escludere effetti collaterali, un intruglio ora in commercio che ha chiamato Soylent. Rob promette che il colore del beverone, che per il momento ricorda quello del vomito, potrà essere migliorato.
Soylent potrebbe essere la soluzione per lo spreco alimentare, per lo smaltimento dei rifiuti, per la fame nel mondo. Nel frattempo Rob pensa a come semplificare ulteriormente la vita degli esseri umani, sollevandoli dal compito di svolgere altre superflue e talvolta costose attività, ad esempio quella sessuale.
Tony Cinquetti
(Etica gastronomica)
COGLI L’ATTIMO
da Barbarella (1968) diretto da Roger Vadim. Con Jane Fonda e Ugo Tognazzi