TRADIMENTO


Editoriale del 01 giugno 2016

deserto dei tatari

I pesciolini d’argento sono piccoli insetti devastanti per i libri e i documenti cartacei. Una mattina, nella biblioteca del ‘700, ne trovai numerosi esemplari sul pavimento, tutti morti e senza testa. La cosa si ripeté nei giorni successivi in altre sale. Il fenomeno poteva avere una sola interpretazione: dopo un secolo dall’ultimo avvistamento, era tornato lo Scarafaggio Bianco, celebrato come “prezioso alleato” da diversi Archivisti del passato. In poche settimane, senza mai farsi vedere, il leggendario predatore liberò l’Archivio da tutti i pesciolini d’argento; e provai sincera riconoscenza per questo amico invisibile. Alcuni mesi dopo, volendo studiare la calligrafia Beneventana, consultai alcuni antichi testi originari dell’Abbazia di Montecassino. Scoperta sconvolgente: diverse pagine erano gravemente danneggiate. Un qualche misterioso animale aveva mangiucchiato la pergamena e molti stupendi capilettera miniati erano stati distrutti. Avevo già visto quei testi e ricordavo che fino a un anno prima erano integri. Aprendo altri manoscritti miniati riscontrai analoghe recenti devastazioni. Proprio in quei giorni aprii la Memoria dell’Accademico Pino Pisu, podologo (?) che nel primo ‘800 studiò appassionatamente il comportamento dello Scarafaggio Bianco. Rimasi fulminato leggendo delle sue specializzate abitudini alimentari: inizialmente mangiava solo teste di pesciolini d’argento, ma al loro esaurimento passava alla pergamena. Traditore! Era lui il distruttore dei manoscritti miniati. Dovevo eliminarlo, e la caccia non poteva che avvenire di notte. Da allora ho fatto molti appostamenti notturni, ma nessun avvistamento dello Scarafaggio Bianco; e intanto continuava la distruzione dei testi medievali. Ancora oggi la caccia continua, e passo spesso le notti in Archivio; come nel romanzo “Il Deserto dei Tartari” di Buzzati aspetto e aspetto con ansia un nemico che non si vede mai arrivare.

Carlo M.G.Pettinau
(Archivista dell’Oblio)

Traditore! Era lui il distruttore dei manoscritti miniati. Dovevo eliminarlo, e la caccia non poteva che avvenire di notte.
(da TRADIMENTO editoriale di Carlo M.G. Pettinau)
da un carosello degli anni ’70

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