ADDIO ALLE ARMI… LUCIA


Editoriale del 11 luglio 2016

Luca Foschi

Ho cura di sfottermi ben prima che lo facciano gli altri, ben prima che tutto il fare e tutto il pensare diventino cosa seria, puntellati come una ridicola tenda in mezzo alla tempesta. Così se sento la sventola Bionda per telefono le dico che sto andando a fare l’Hemingway e lei capisce. Lei capisce sempre tutto perché ha gli occhi di dio se scende a giocare a pallone per strada. Significa che mi siedo nel solito locale, ogni luogo sulla terra ne ha uno, e mi faccio due bicchieri mentre guardo la città che sfila nel suo carnevale o nel suo corteo funebre. Quasi sempre è entrambe le cose. Riguardo il metodo, come dicevo sopra è un modo per mantenere lo stato di crisi, rompere gli incantesimi dei modelli, salutare il mio caro ’900 e nuotare senza direzione nel mare senza approdi del presente. Insomma, blandire e malmenare l’ego. Stavo proprio andando a fare l’Hemingway quando su Facebook la prof. Usai mi ha notificato che alla scuola media di Cagliari “Ugo Foscolo” Lucia aveva in mattinata superato l’esame di terza. Me la sono ricordata subito Lucia. Quando ho rovesciato il mio solito tragico circo di storie fra i fanciulli della Foscolo lei prendeva appunti, e poi mi chiese che percorso bisognasse fare per diventare reporter di guerra. Io credo di averle detto che la letteratura e la filosofia sono fondamentali, ma anche essere camerieri a Londra e soprattutto avere il coraggio di essere nei posti e sopra ogni altra cosa essere liberi, liberi dalle parole e da se stessi. E che il potere va aggredito e sbranato e che la battaglia è infinita ed è dentro di noi. Poi il resto viene. Non le ho detto che si rischia di essere febbrili e irrimediabilmente soli, perché chi racconta è uno spettatore in un cinema vuoto. Lo scoprirà. La notizia è che Lucia ha superato l’esame con una tesina su di me, me il sottoscritto Luca Foschi. Mi ha commosso l’idea mentre attraversavo i carruggi di Beirut e ho pensato ancora una volta che Cèline ha ragione, per i bambini c’è sempre speranza. Ho pensato anche che se mi accoppano almeno una cosa decente l’ho fatta. Poi, con il passo di uno che è ormai un classico sono andato a fare l’Hemingway. Ho ordinato una birra ghiacciata e l’ho sollevata alla notte gloriosa e bollente e ho brindato a Lucia che ora sa che lei sta alla Foscolo mentre molte altre coetanee vivono la fame e la violenza e la morte. E magari s’incazza. Poi ho acceso una sigaretta e ho chiamato la Bionda.

Luca Foschi
(Inviato di guerra da Aristan\ Aristan’s war correspondent)


Così se sento la sventola Bionda per telefono le dico che sto andando a fare l’Hemingway e lei capisce.
(da ADDIO ALLE ARMI… LUCIA editoriale di Luca Foschi)
da Midnight in Paris (2011) scritto e diretto da Woody Allen

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