“…Ma come ha saputo del tempio?”.
“Omar è uno dei sei che compongono il commando dell’umbashi Mukhtaar, un capoccia che lo ha preso in simpatia. Umbashi è un grado che più o meno equivale a quello di maggiore. Questo mascalzone è un energumeno che non si limita a distruggere: ruba. Con la complicità dei suoi uomini fa sparire molti pezzi pregiati e li rivende al mercato nero dell’arte. Omar lo sa bene perché ha partecipato alla devastazione del museo di Mosul e li ha visti in azione”.
“Ma come fanno poi a piazzare il malloppo?”
“Nel commando c’è uno svizzero che sino a poco tempo fa dirigeva una casa d’aste, si chiama Tobias; il malloppo lo piazza lui. Omar crede che sia entrato nell’ISIS solo per questo, dice che è un fighetto odioso. È stato lui a corrompere Mukhtaar”.
“Ma… il tempio?”
“Bè… è una magia… una vera magia nel deserto”.
“…Una doppia magia!”.
“Sssh… Giulio. Non anticipiamo nulla. Fra poco saremo lì”.
“Come l’hanno trovato?”
“L’ha scoperto proprio il fighetto mentre col commando faceva un sopralluogo per individuare il posto più adatto per montare un campo d’addestramento; dentro quel piccolo tempio ci sono oggetti molto preziosi, li vedrete. Ovviamente non hanno rivelato a nessuno la scoperta. Torneranno con calma per fare piazza pulita, lo distruggeranno solo quando avranno completato la razzia. Omar ha fatto finta di nulla ma non può accettare che il volere di Allah sia profanato dal mercimonio. Per l’ISIS Allah vuole la distruzione di tutto ciò che non porta a lui. Ma sfruttare il suo nome per accumulare denaro è un’altra cosa: è una bestemmia. Per questo il bambino si è rivolto a me, lui di me si fida. Mi ha chieso di portare tutto agli Uffizi. Preferisce disubbidire ad Allah e salvare quegli oggetti, che abbandonarli a quei traditori ipocriti e blasfemi”.
Filippo Martinez
(tragediografo di Aristan)
“Nel commando c’è uno svizzero che sino a poco tempo fa dirigeva una casa d’aste, si chiama Tobias; il malloppo lo piazza lui.”
(da I PROFANATORI IPOCRITI di Filippo Martinez)
