IL PAGURO CHE VOLEVA SCAPPARE DI CASA


Editoriale del 21 luglio 2017

Lui un sogno l’aveva. Un sogno che sapeva di libertà. Sapeva di conoscenza e di leggerezza. Un sogno per il quale avrebbe accantonato la certezza, per rincorrere l’incertezza. Lui, piccolo paguro coraggioso, voleva vivere da nomade, come i cugini granchi, senza quella pesante casa sulla schiena. Quella casa che dava protezione ma che levava tanti gradi di libertà. Certo, pensava il paguro, una conchiglia dentro cui nascondersi è comoda e sicura, ma taglia il tuo orizzonte, accorcia lo sguardo e non ti concede di vedere lontano. Come fai a pensare in grande, se il tuo corpo non può crescere oltre la capienza della conchiglia che ti ospita? Quanto puoi spingerti distante dai tuoi confini, se il tuo passo è frenato dal peso di un guscio? Così un giorno qualunque, di circa dieci milioni di anni fa, l’intraprendente invertebrato, uscì di casa e non vi fece mai più ritorno. La fortuna aiuta gli audaci, e in questo caso l’evoluzione assecondò il suo ardire e gli fece cambiare aspetto, lo fece assomigliare ad un granchio e lo nominò il Granchio Rosso Gigante, Re di tutti i granchi. Oggi, le sue dimensioni sono impressionanti: da chela a chela può arrivare a misurare anche un metro e mezzo e pesare 12 chili. Da paguro sedentario, è diventato un titano giramondo che viaggia ogni stagione anche per 150 chilometri. C’è chi giura di averlo visto aggirarsi, tra i fondali gelidi ed inospitali delle acque del Pacifico, con l’aria sicura ed altera di chi ha capito che per volare lontano, devi aver fiducia nelle tue ali, ma soprattutto devi smetterla di guardarti i piedi.

Monica Mazzotto
(Biofila di Aristan)

COGLI L’ATTIMO

 

Pixar Short Film – Kurzfilm Kiwi/p>

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