LE BUGIE HANNO LE GAMBE LUNGHE DI DEL POTRO


Editoriale del 28 novembre 2016

pinocchio

Eccolo il nuovo spasso forbito dei parrucchieri della crusca, la “post verità”, espressione che riassume l’umore del contemporaneo infame secondo l’Oxford English Dictionary: “relativa a circostanze in cui i fatti oggettivi sono meno influenti nel formare l’opinione pubblica del ricorso alle emozioni e alle credenze personali”. Brexit e Trump hanno dato un bel ceffone all’aristocrazia bianca che si riteneva al di sopra della caciara universale. Cazzari annichiliti pecoroni alla canna del gas come tutti. Così è meglio inzuppare la vergogna nell’evo postmoderno, maledire l’episteme, trastullarsi con l’eclissi perenne e piovosa di Blade runner. Che la verità sia una minchiata approssimativa l’hanno spiegato Aristotele, Nietzsche, Foucault e molti altri. Quasi tutti i sani di mente, compreso il macellaro mio sotto casa, che ritaglia bistecche secondo principi d’equilibrio pittorico e ti fotte sempre quell’euro in più. La parola e il gesto sono spesso menzogna e potere, si fa la tara, ci si arrangia. Ciò che non sopporto sono questi scemi in tivvù e sul web, che spacciano la disperazione eterna come acume modaiolo d’avanguardia. Li detesto ma li capisco, la tentazione è forte, io quotidianamente divento Marco Schintu che scrive, o Del Potro che colpisce un passante di dritto in corsa, definitivo come un marmo.

Luca Foschi
(Inviato di guerra da Aristan\ Aristan’s war correspondent)


Del Potro che colpisce un passante di dritto in corsa, definitivo come un marmo.
(da LE BUGIE HANNO LE GAMBE LUNGHE DI DEL POTRO editoriale di Luca Foschi)
Juan Martin Del Potro: tre punti fantastici

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