UOMINI DI MONDO


Editoriale del 14 giugno 2016

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Quando Matteo Renzi, parlando all’assemblea di Confcommercio, ha detto di credere nella politica, qualcuno dalla platea ha urlato “Io no!” e il premier gli ha risposto “Lei no ma io sì!”. Il battibecco alla Nerone di Ettore Petrolini è stato offuscato dalla bordata di fischi che è arrivata quando Renzi ha rivendicato con orgoglio come “misura di equità” il provvedimento degli 80 euro. Per dimostrare di non essere minimamente intimorito dalla contestazione, ha commentato con sublime piglio guascone “Ho fatto l’arbitro in Garfagnana”, passando genialmente da Petrolini a Totò, con l’adattamento toscano del celebre “Ho fatto il militare a Cuneo”. La Garfagnana era una zona pericolosa già nel Cinquecento, quando gli Este, per punizione, ci mandarono Ludovico Ariosto a fare il governatore, figuriamoci farci l’arbitro oggi! E garfagnino è, da queste parti, ancora sinonimo di persona rozza e incivile. Avere un presidente del consiglio che ha arbitrato in Garfagnana ci inorgoglisce: se ha affrontato intrepido la curva sud del Castelnuovo, volete che si spaventi per i fischi della Confcommercio? “Sono un uomo di mondo”, aggiungeva Totò. Però il governo Renzi ha appena deciso di non inviare più, come promesso, alcuni reparti del nostro esercito in Libia perché il pericolo di attacchi lo rende un paese “a rischio”. Pensavamo invece che uno stato invia i soldati proprio quando c’è pericolo di attacchi e un paese è a rischio, se è tutto tranquillo l’esercito che ci va a fare? Se uno è pacifista e contrario a qualsiasi intervento armato, lo capisco, ma se uno fa il soldato il suo mestiere è quello di combattere. Altrimenti è come dire che non si mandano i poliziotti in una banca perché c’è il rischio di una rapina. O come se io andassi a scuola la domenica, quando non c’è nessuno, e il lunedì mattina, appena entrano gli studenti, tornassi a casa. E qui il rimando è all’Alberto Sordi che, nel film “Di che segno sei?”, interpreta una guardia del corpo che tormenta l’industriale che deve proteggere con una maniacale serie di precauzioni surreali e, all’arrivo dei rapitori, alza le mani e consegna il poveretto. Forse per inviare l’esercito in Libia non basta arbitrare in Garfagnana (sufficiente giusto per i fischi della Confcommercio), forse bisognerebbe aver fatto anche il militare a Cuneo. Siamo uomini di mondo. E americani a Roma.

Fabio Canessa
(preside del Quijote, Liceo Olistico di Aristan)


E qui il rimando è all’Alberto Sordi che, nel film “Di che segno sei?”, interpreta una guardia del corpo che tormenta l’industriale che deve proteggere con una maniacale serie di precauzioni surreali e, all’arrivo dei rapitori, alza le mani e consegna il poveretto
(da UOMINI DI MONDO editoriale di Fabio Canessa)
da Di che segno sei? (1975), diretto da Sergio Corbucci. Con Alberto Sordi e Ugo Bologna

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