Non essere troppo giusto
e non mostrarti saggio oltre misura:
perché vuoi rovinarti? (Qo 7,16)
Per quanto possa sembrare improbabile, questo è un consiglio biblico. Vero è che fino a poco tempo fa, per evitare ogni problema, la traduzione “liturgica”, scambiata per “ufficiale” e da alcuni per “eterna”, diceva “non essere troppo scrupoloso” invece di “non essere troppo giusto”. Ma la nuova versione, anch’essa liturgica, e come l’altra sicuramente non eterna, come ogni traduzione, ha dovuto prendere atto che il testo ebraico diceva proprio «non essere troppo giusto (tsaddîq)».
Se poi andate a verificare, sarete ancora forse sorpresi nel leggere subito dopo il consiglio contrario, questa volta identico nelle due traduzioni:
Non essere troppo malvagio
e non essere stolto.
Perché vuoi morire prima del tempo? (Qo 7,17).
Non sembra, tuttavia, che sia consigliata una banale via di mezzo,
dal momento che la conclusione è:
«È bene che tu prenda una cosa, senza lasciare l’altra:
in verità, chi teme Dio riesce bene in tutto» (Qo 7,18).
Metà luce e metà tenebra è la giornata umana:
dicesti, Signore, quel tuo giorno,
attraversando fiume e tramonto
per tornare dove ti aspettava una croce
e una tomba d’amico da aprire.
Ma solo così, unendo vita e morte,
sei riuscito bene in tutto, e risorto.
Antonio Pinna (Salmista ad Aristan)
“Solo così, unendo vita e morte, sei riuscito bene in tutto, e risorto.”
Da Salmo 289 (bis) QUANTO TUTTO È PIÙ DI METÀ + METÀ – Editoriale di Antonio Pinna (Salmista ad Aristan)



