Di solito il docente non può scegliere e proporre la sua materia in piena libertà: deve adeguarla a orientamenti convenzionali e purificarla dalle interferenze della propria vita privata.
Nell’Università di Aristan accade il contrario: l’insegnante è sollecitato a scegliere qualsiasi materia senta profondamente, anche se inconsueta, ed è invitato a proporla sommamente impura; visceralmente, emotivamente e spiritualmente contaminata dalla sua vita.
Il ragionamento è semplice: se si invitano individui che nel loro campo hanno dimostrato grande competenza e capacità di comunicazione e si fa scegliere loro una materia che costituisca una passione assoluta nella loro vita, si avrà la certezza che sapranno trattarla in modo vasto e coinvolgente, anzi, travolgente. La materia sarà solo lo spunto di aggregazione su una passione condivisa; la vera materia sarà il docente. Importa soprattutto lui.
La sua capacità di assaporare la vita anche in un dettaglio e di comunicare agli altri le traiettorie del suo piacere. Gli individui, ciascun individuo, infatti per salvarsi deve saper godere e saper condividere con qualcuno il suo piacere. L’importante è condividere. Non importa se il complice è uno (in certi casi uno basta e avanza) o sono in tanti.