Subimmo alle 3 del mattino un brusco risveglio.
Cinque secondini entrarono nella nostra cella per una perquisizione di routine.
Non c’era niente di illegale a parte le nostre coscienze pure e giuste.
Il coltellino realizzato col fondo della bomboletta – lama lunga 3 centimetri, utile a malapena per tritare l’aglio – non venne trovato.
Ci sequestrarono però il mattarello realizzato con un terzo di un manico di scopa.
“Perché?”, domandò Albo.
“Può essere un’arma”.
“Un’arma?”, rispose lui che era grasso e bolso: “Sapete che serve per stendere la pasta della pizza”.
Fecero spallucce e andarono via.
“Il servo sciocco trasforma la legge in una barzelletta”, mi disse mentre citava Zanni, e Brighella, e Arlecchino, e Carlo Gozzi, e Goldoni.
“La cremina nel caffè?”, gli domandai.
“Sì, grazie”.
“Ma tu la fai più buona, falla tu”.
E la fece.