Albo Valdes e la vera libertà – DI ANTONANGELO LIORI


Editoriale (bis) del 19 ottobre 2025

Tornavo dal colloquio con i miei familiari portando un grosso pacco pieno di ogni ben di Dio.

“Beato tu che hai una famiglia”, mi disse Albo: “Vengono sempre a trovarti e ti portano un mucchio di leccornie”.

“La miglior leccornia – gli dissi mentre disponevo le cibarie a tavola – è l’affetto familiare”.

“Superiore all’amore c’è solo la libertà”.

“Beh… in assenza di libertà – commentai – l’amore supplisce”, e iniziai a divorare la salsiccia secca.

“E io che non ho affetti domestici?”, mi domandò.

“La finisci come questa salsiccia”, gli feci:” Stritolato da altrui mandibole”.

Andò a letto e mi voltò le spalle.

Io accesi la tv.

“Ehi – gli dissi – stanotte vediamo “C’è posta per te”, non sia mai che viene qualcuno a cercarti. Già mi immagino il postino della De Filippi davanti alla porta blindata che chiama il signor Valdes”.

“Professor Valdes – precisò con voce rotta dalle lacrime – professor Valdes”.

Capii d’aver esagerato.

“Albo, ti porto un pezzo di torrone?”.

Non rispose.

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