Cap. 26 OMAR


Editoriale del 09 ottobre 2016

bandiera-dell-isis

Finalmente veniamo informati sullo stato delle cose:
1 – Stiamo per raggiungere un piccolo tempio coperto dalla vegetazione del deserto e semisepolto dalla sabbia.
2 – Il tempio è stato segnalato a Luca da Omar al-Namia, un bambino di 12 anni nato a Firenze da madre italiana e padre siriano.
3 – Omar si è trasferito a Damasco con la famiglia all’età di 7 anni.
4 – Il padre era un guerriero dell’ISIS.
5 – Entrambi i genitori sono morti durante un bombardamento dell’aviazione francese.
“…Incontrare Omar è stato un vero colpo di culo. Voi sapete che sono in Siria per indagare sul traffico dei reperti da parte dell’ISIS…”
“Lo sappiamo Luca, ma non sapevamo che anche Giulio e Antonio fossero della partita”.
“Infatti io e Giulio siamo venuti qui per conto nostro, con altri obiettivi…”
“…Dicevo: ero in Siria da una settimana. Una mattina in un suk di Damasco stavo acquistando dei baklava…”
“Dei che?”
“Dei baklava. Sono pasticcini di miele con noci e pistacchi… Ma volete la storia sì o no?
“Vai Luca! Perdona la nostra infantile curiosità”.
“…Ero nel suk quando sento alle mie spalle una bambino che mi domanda in perfetto italiano se sono italiano. Omar aveva una voglia matta di usare la sua lingua madre. Mi ha chiesto di tutto: dal campionato della Fiorentina al terremoto in Lazio e in Puglia. Un bel bambino. Spiritoso, curioso, molto intelligente… Siamo diventati amici. Dopo qualche incontro mi ha confidato che quando i suoi sono morti anche lui è entrato nell’ISIS. Dice che entro la fine dell’autunno si farà saltare in aria in nome di Allah”.

Filippo Martinez
(tragediografo di Aristan)


“Entrambi i genitori sono morti durante un bombardamento dell’aviazione francese.”
(da OMAR di Filippo Martinez)

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