“Io sono un perfetto liberale”, diceva Albo mentre friggeva le fettine impanate: “Come dissero Hayek e Schumpeter, il capitalismo è etico ed efficiente”.
Io, divorando la prima cotoletta, commentai: “Questa è troppo cotta: un filino meno per sfiorare la perfezione”.
E lui proseguiva: “Come disse Walras nel suo “Éléments d’économie politique pure”, spiegando il principio di utilità marginale, n condizioni di concorrenza perfetta, è possibile determinare un sistema di prezzi d’equilibrio che comporta l’eguaglianza tra domanda ed offerta in tutti i mercati, nonché l’eguaglianza tra costo di produzione e prezzo di vendita per ciascun bene e per ciascun imprenditore”.
“Questa invece è troppo poco cotta. Serve una via di mezzo”, ribadii divorando la seconda cotoletta.
“Walras fu un vero genio al pari di Hayek”, commentò.
“Ecco”, ribadii mangiando la terza cotoletta: “Questa è quasi perfetta”.
Albo guardò il piatto.
“Ti sei mangiato tutte le cotolette?”, mi domandò.
E io, mentre mi sbafavo la quarta, “hai mai letto il “Saggio sul dono” di Marcell Mauss? Impareresti alcuni concetti fondamentali”.
E ingollai l’ultimo boccone grazie a un sorso di coca cola.


