LA SCUOLA INCARTATA


Editoriale dell'11 novembre 2025

Che polemica desolante quella sulla educazione all’affettività come materia scolastica! Già una materia che si chiama “Educazione all’affettività” suscita un misto di pena, irritazione e tenerezza. Invece i progressisti pensano che sarebbe l’ideale per rendere consapevoli i giovani dei rapporti equilibrati tra i sessi e per combattere i femminicidi. Al contrario la destra teme che l’Educazione all’affettività sia un cavallo di Troia per pubblicizzare nelle scuole la fluidità di genere e le campagne Lgbt. Nessuno che pensi a quanta sfiducia tutto questo comporti per le materie scolastiche: dovrebbe essere lo studio dell’arte, delle scienze, della letteratura, della storia, della filosofia a contenere in sé i germi di una formazione culturale ed etica, senza bisogno di inventare le ore contro i femminicidi, contro l’alcolismo, contro la droga, contro l’inquinamento, contro ogni singolo reato o vizio pubblico e privato. Basterebbero (e avanzerebbero) Dante e Seneca, Einstein e Piero della Francesca, Pascal e l’abate Mendel. Però bisogna studiarli, spiegarli e crederci. È mai possibile che i sentimenti si imparino in classe? E chi li insegnerebbe? Un docente di scienze, un sessuologo, un prete, un poeta? Con quali compiti o verifiche? Da quando la scuola ha voluto allargarsi a ogni aspetto della vita, l’insegnamento ha perso il suo senso. Farà la fine del cartografo di Borges, così aderente al reale da realizzare una mappa del mondo in scala 1:1. Perfetta per incartarci la Terra.

Fabio Canessa (Preside del Liceo Olistico Quijote di Aristan)

“Da quando la scuola ha voluto allargarsi a ogni aspetto della vita, l’insegnamento ha perso il suo senso.” Da LA SCUOLA INCARTATA – Editoriale di Fabio Canessa (Preside del Liceo Olistico Quijote di Aristan)

« Archivio »

  • MANIFESTO DI ARISTAN


    ANTEPRIMA
  • PROMO ARISTAN ROBERTO PEDICINI


  • INNO


  • IL TEMPO DEI TOPI DI FOGNA


  • CIAO NADIA