LETTERA A UN MIRACOLATO


Editoriale del 28 luglio 2016

Miracle

Caro Peppino, scusami se ho saputo dai giornali e con un certo ritardo che sei vivo per miracolo, i massacri si susseguono senza sosta. Ti trovavi a Nizza il giorno che quello squilibrato ha ucciso, investendoli con un camion, tanti innocenti. Hai rilasciato un’intervista dicendo che ti senti in colpa a esserti salvato. Certo non eri sulla Promenade des Anglais nel preciso momento della strage, ma cenavi con la tua amica in un ristorante fuori città. Pensa però se quella invece ti avesse chiesto di vedere i fuochi d’artificio sul lungomare! Che rischio hai corso, sei salvo per miracolo, poche storie! Anche mia nipote Lucia, la più piccola, quella che vive a Monaco, è una miracolata. Era a casa davanti al televisore mentre un altro squilibrato sparava da McDonald’s in un quartiere vicino. Ha raccontato che si è salvata fiondandosi sotto il tavolo e aspettando che tutto fosse finito. Ora non vorrei esagerare sostenendo che anch’io sono un miracolato. Ieri però non solo sono scampato a una bomba d’acqua ma, sia lodato il cielo, non sono andato allo zoo: l’ennesimo squilibrato ha fatto uscire le tigri dalla gabbia. Hanno sbranato un gruppo di cinesi e ora vagano libere per la città. Vivo barricato nella nostra casa in montagna, ho paura. Salutandoti, ti confesserò ciò che il povero papà mi ripeteva sempre: ”Figliolo, sei nato per miracolo, ricordatelo. Fatti raccontare tutto dalla mamma!”.

Marco Schintu
(Ufficio pesi e misure di Aristan)


… Ieri non solo sono scampato a una bomba d’acqua, ma, sia lodato il cielo, non sono andato allo zoo: tre tigri sono uscite dalla gabbia, hanno sbranato un gruppo di cinesi e ora vagano libere per la città…
(da LETTERA A UN MIRACOLATO editoriale di Marco Schintu)

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