MORIRE CERCANDO FUNGHI


Editoriale del 30 ottobre 2025

Succede all’inizio dell’autunno, in tanti vanno nei boschi in cerca di funghi e non tornano a casa. Sono notizie che non fanno rumore, ma anche quest’anno solo nelle ultime settimane sono scomparse molte più persone di quante non ne muoiano in un intero anno sbranate dalle tigri, attaccate dagli squali, punte dalle api. È così che abbiamo detto addio a Mirko N, Guido T, Piero S, Pippo T e a tanti altri, inghiottiti dal buio assieme al loro cestello di porcini.

“È successo anche al tuo amato nonno”, mi ha detto Maria Jesus, mia moglie. “Non è mai tornato”.

“Era uscito da solo all’alba, è sparito nel bosco”, ho aggiunto.

“Non era una bella persona, era un tipo strano, Tony. Ricordati di quel giorno che mi ha rincorso intorno a un tavolo. Ripeteva sempre che moriremo tutti, tutti prima di lui ovviamente”.

Lasciamo perdere le vicende familiari. Molti di coloro che vanno a cercare funghi scivolano in un burrone, perdono l’orientamento, cadono in un dirupo. Di fatto, giovani o vecchi che siano, entrano nel bosco e non fanno più ritorno.

Usciti dalla fiaba, vagano nell’Universo.

Marco Schintu (Ufficio e Pesi e Misure di Aristan).

“È successo anche al tuo amato nonno”, mi ha ricordato Maria Jesus, mia moglie. “Non è mai tornato. In ogni caso era un tipo strano…”. Da MORIRE CERCANDO FUNGHI – Editoriale di Marco Schintu (Ufficio Pesi e Misure di Aristan)

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