A VOLTE RITORNANO


Editoriale del 12 novembre 2021

Di una cosa sono stato contento in questo periodo di alternanze politiche, tralasciando il cambio e l’alternanza politica al governo. Ero contento che certi personaggi indisponenti fossero scomparsi dalla televisione. Una reazione mia, tutta mia, perché mi pongo sempre in osservazione del punto di vista dell’altro che la pensa diversamente da me. Ma non sopporto chi si comporta in un certo modo e proprio per questo ottiene ospitalità.
Capezzone era uno di questi, era scomparso, ma ho visto che è ricomparso. Non è cambiato, ma forse è solo una mia impressione: a me sembra peggiorato. È migliorato solo nell’assenza di pudore, quindi penso che col tempo abbia conseguito una maggiore considerazione di se stesso.
Parla guardando fisso la telecamera, e quando non parla, da non confondere con non dice niente, altrimenti non si vedrebbe la differenza, vedendo che viene ripreso dalla telecamera, accompagna il discorso dell’altro, che è sempre un avversario, con vistosi segni del capo, sorrisini, risatine, smorfiette, un campionario al quale immagino si alleni e faccia le prove a casa. Lo fanno anche altri, ma lui è molto più continuo, senza distrazioni. Appena la telecamera lo inquadra. Una volta ha fatto di no col capo mentre il suo avversario diceva di essersi laureato alla normale di Pisa. Non se l’aspettava. È bravo quindi a mettere in risalto i demeriti altrui. Almeno quanto è bravo a non ammettere i propri. Ha sicurezze incrollabili e se il partito cambia posizioni, lui cambia dando l’idea di avere sempre voluto cambiare, anzi di non avere mai cambiato.
Questo per dire che non tutti mi infastidiscono, ma se compaiono allora mi infastidiscono quelli che gli danno spazio e si rivolgono a loro. Così mi va bene Sallusti, lo ascolto con interesse, ma non mi piace Borgonovo che pensa solo a intorbidire le acque. In genere non mi piacciono quelli che non sbagliano mai e nei loro discorsi non compare mai il condizionale. Rinaldi è un altro, in più ci aggiunge un tono canzonatorio, lo stesso che è tipico di Belpietro condannato all’equivoco per via di un tic facciale che lo fa sembrare irridente. La Maglie ha sicurezze incrollabili e trova sempre da ridire. Mi incuriosisce proprio per scoprire il particolare modo in cui riguarda un qualsiasi fatto. Non sono mai possibilisti e danno l’idea che la politica sia una cosa molto semplice, basterebbe fare come dicono loro e staremo meglio, anzi andrebbe tutto bene.
Salvini promette, in altri casi minaccia e in quello non mi spaventa, la mia paura è che torni al potere, ai pieni poteri e faccia anche quello che promette, comprese le misure anti covid che sono quelle che mi hanno convinto definitivamente della sua sincerità.

Nino Nonnis (Sa Cavana [la roncola] di Aristan)

“Una volta ha fatto di no col capo mentre il suo avversario diceva di essersi laureato alla normale di Pisa. Non se l’aspettava.”
Da A VOLTE RITORNANO – Editoriale di Nino Nonnis (Sa Cavana [la roncola] di Aristan)

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