BREVE VACANZA BARBARICA


Editoriale del 05 settembre 2016

Intervistato lo sceicco inturbantato a Sidone io e i Siblini ci siamo infilati in un’altra scatola traballante di sardine maledette alla volta di Tiro. I Sibilini sono due fratelli del sud e abitano con me a Beirut. Mohammad è l’Eroe tragico e Hassan è il Poeta. Siti archeologici e musei mi spallano, mi affliggono: troppa roba, e del tutto oscura, far parlare una pietra incastonata nel flusso è un mestiere. E spesso i sapienti imbecilli la piegano a questo o quell’intento governativo, siete fenici, siete romani, siete pastori, siete maomettani. E quindi. Così io e i Sibilini ci siamo seduti incamiciati in uno fra gli anfratti della marina, concrezione di cemento e mare e morbidi schiamazzi popolato da famiglie libanesi obese e felici trasfigurate dal meriggio minuto dopo minuto, zuppo e magnifico pasticcio popolare se vi dite che la metafisica non è che lo sbalordimento della storia. Abbiamo fumato e lanciatoi sassi sui gorghi di schiuma e parlato di donne. Cioè della tragedia irrecuperabile d’amore e carne. Poi siamo finiti all’ingrosso della verdura fuori città, babbo Siblini ci lavora e racconta gli aneddoti bizzarri del sud e da dove vengano le patate e i pomodori e di come i palestinesi gli stiano sul grugno. Le patate vengono dalla Beqaa, i palestinesi dai campi profughi o dall’altra parte del mercato, perché quando un camion zeppo di cocomeri è arrivato per la consegna un drappello di monelli s’è precipitato nel fondaco di babbo Siblini, per il servizio. Bambini con una caligine vagabonda sulla pelle e gli sterni glabri anzitempo nodosi e gli occhi duri, semplici e infiniti come la strada. I monelli hanno scaricato diversi quintali di cocomeri con un passamano volante. Con il sole che colava come un tuorlo reciso si sono accesi una cicca e se la sono filata, in tasca le duemilalire più ganze e rognose che abbia mai visto, anarchici senza politica e uomini senza dio, nè altre fandonie.

Luca Foschi
(Inviato di guerra da Aristan\ Aristan’s war correspondent)


io e i Siblini ci siamo infilati in un’altra scatola traballante di sardine maledette alla volta di Tiro. I Sibilini sono due fratelli del sud e abitano con me a Beirut.
(da BREVE VACANZA BARBARICA – editoriale di Luca Foschi)
in auto sulle strade del Libano

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