CUOCHI SENSIBILI


Editoriale del 19 dicembre 2013

A Parigi ha grande successo la “bistronomie”. Una schiera di giovani chef si propone di offrire piatti di alta gastronomia in una cornice sobria come quella dei bistrot, a prezzi contenuti. Piatti creativi, la fantasia galoppa. In un ristorante “bistronomique” ho ordinato un “cochon de lait fondant et choux croquant”. Il maialino c’era, ma galleggiava con i cavoli in una grande tazza di latte, come i biscotti a colazione. Non l’ho nemmeno assaggiato e lo chef si è sentito toccato nell’onore. Non sarò più ammesso in quel locale.
Forse non merito tanta raffinatezza. Cosi, decido di ritornare dopo una lunga assenza a mangiare fave e cotiche dal vecchio Attilio, un avanzo di galera che gestisce una trattoria con pochissime pretese non lontano da casa mia. Ma scopro che anche lui si da arie, non lo riconosco più. Indossa una divisa, si vanta di utilizzare solo prodotti a kilometri zero e da agricoltura biologica, cucina solo fagioli a basse emissioni di gas serra. Sarà, ma le sue cotiche non sono più quelle di una volta. Quando un mio ospite glielo fa notare però ritrovo il vecchio Attilio. Gli poggia una mano sulla nuca e gli spinge la testa sul piatto, fino a fargli toccare le cotiche col naso. Scherzando s’intende. Grande Attilio, uno chef perfettamente inserito nella natura.

Tony Cinquetti
(Etica gastronomica)

COGLI L’ATTIMO

 

da Soul Kitchen (2009) scritto e diretto da Fatih Akın con Adam Bousdoukos

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