IL PIANOFORTE HA SCONFITTO IL TERRORE


Editoriale del 16 agosto 2018

Non c’è stazione ferroviaria o aeroporto nelle città europee che non metta a disposizione dei viaggiatori un pianoforte. Lo può suonare chiunque, che sia un genio della musica o uno scalzacane. Sono pianisti frettolosi: si cimentano col bagaglio tra le gambe, un occhio alla tastiera e l’altro al tabellone delle partenze. La musica riempie le sale, attira piccole folle. Gli squilibrati la detestano. Nella stazione ferroviaria di Napoli, nel 2015, per ben due volte il pianoforte è stato fatto a pezzi, ma per ben due volte è stato rimesso in piedi. Soprattutto in Francia, negli ultimi cinque anni negli aeroporti e nelle stazioni si è vissuto nel terrore di attentati, ma i pianisti non hanno mai smesso di suonare. A Nizza, pochi giorni prima della strage col camion sulla Promenade des Anglais (14 luglio 2016), li ho ascoltati per ore, aspettando un treno per Marsiglia in una giornata di scioperi. Sono riuscito a salirci su quel treno. Non so quanti squilibrati ci fossero, la musica era comunque finita.

Marco Schintu
(Ufficio pesi e misure di Aristan)

Non c’è stazione ferroviaria o aeroporto nelle città europee che non metta a disposizione dei viaggiatori un pianoforte. Lo può suonare chiunque, che sia un genio della musica o uno scalzacane”

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