PIANOFORTI E SQUILIBRATI


Editoriale del 21 luglio 2016

Nizza

Non c’è stazione ferroviaria nelle città europee che non metta a disposizione dei viaggiatori un pianoforte. Lo può suonare chiunque, che sia un genio della musica o uno scalzacane. Sono pianisti frettolosi: si cimentano col bagaglio tra le gambe, un occhio alla tastiera e l’altro al tabellone delle partenze. La musica riempie le sale, attira piccole folle. Gli squilibrati la detestano. Nella stazione di Napoli, nel 2015, per ben due volte il pianoforte è stato fatto a pezzi, ma per ben due volte è stato rimesso in piedi. Da qualche tempo però in Europa il numero degli squilibrati aumenta esponenzialmente. Prendono di mira i viaggiatori, odiano la musica. Nelle stazioni i pianisti di passaggio suonano nervosi. A Nizza, lo scorso 27 giugno, li ho ascoltati per ore, aspettando un treno per Marsiglia in una giornata di scioperi. Sono riuscito a salirci su quel treno. Non so quanti squilibrati ci fossero, la musica era comunque finita. Che paura, avrebbe detto Cioran, trovarsi accanto a tutti quegli scheletri coperti di carne.

Marco Schintu
(Ufficio pesi e misure di Aristan)


Da qualche tempo in Europa, il numero degli squilibrati aumenta esponenzialmente. Prendono di mira i viaggiatori, odiano la musica. Nelle stazioni i pianisti di passaggio suonano nervosi…
(da PIANOFORTI E SQUILIBRATI editoriale di Marco Schintu)

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