BASTA CON IL SURF TRA GLI SQUALI


Editoriale del 2 febbraio 2017

Ci hanno sempre dipinto gli squali come belve feroci, con le fauci spalancate. Ci hanno terrorizzato raccontandoci che nessuna spiaggia è sicura. Ora però non passa giorno che non si dia conto delle imprese o della fortuna di surfisti che cavalcano le onde in un mare pieno di squali. Che spavento! Mai che ne sbranino uno. Gli squali rispettano i surfisti? Può anche darsi che l’inquinamento marino li abbia ingentiliti alterando il loro sistema ormonale (“tiburòn sin cojones”, direbbero sia il vecchio che il mare). La realtà è che c’è un sacco di gente che campa sulla nostra paura. Intanto, secondo la Smithsonian Institution, lo squalo bisogna andarselo a cercare: incontrarne casualmente uno è meno probabile che essere colpiti da un fulmine. La stessa fonte sottolinea che difficilmente un “incontro” non voluto si conclude con un “attacco”. Gli squali sono più curiosi che cattivi, è più facile essere uccisi da un calabrone o, soprattutto, da un altro essere umano. Basta allora con il surf tra gli squali (che spavento!), avvisateci solo quando hanno divorato il surfista.

Marco Schintu
(Ufficio pesi e misure di Aristan)


Non passa giorno che non si dia conto delle imprese o della fortuna di surfisti che cavalcano le onde in un mare pieno di squali. Che spavento! Mai che ne sbranino uno.
(da BASTA CON IL SURF TRA GLI SQUALI, editoriale di Marco Schintu)

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