BOND DI CAPODANNO


Editoriale del 1 gennaio 2013

Ad Aristan le reincarnazioni sembrano essere diventate una consuetudine: per il veglione di questa fine d’anno Andrea Franceschi si è reincarnato in James Bond. Elegantissimo in uno spettacolare smoking bianco, sguardo magnetico e sicurezza di sé per tre, ha fatto il suo ingresso nel grande salone del Palazzo delle Feste accompagnato dall’inconfondibile tema sonoro di tutti i suoi film. Non si trattava di teatro ve lo assicuro, Andrea Franceschi non faceva James Bond, era James Bond. Chi c’era può testimoniarlo: eravamo dentro un film. Il nostro ha esordito con il più classico dei “Bond, James Bond”, presentandosi a Honey, la giovane e avvenente moglie dell’ambasciatore ospite di Pietro Serra, straordinariamente somigliante a Ursula Andress in Licenza di uccidere; non gli ci è voluto molto più di un cenno per portarsela al bar dove ha ordinato “un Martini. Agitato. Non mescolato”. A quel punto è entrato in scena Fabio Canessa, il preside del Liceo Olistico Quijote, reincarnato in Hugo Drax, il cattivo di turno: “occupati di mister Bond – ha detto a Chicchino il gonghista – e fai in modo che non gli succeda niente… di buono”. La festa è andata avanti così, nel gioco delle parti, con l’agente 007 che durante il cenone si destreggiava alla stragrande tra bondgirl bonissime, molte spie, pochi amici e svariati cattivi universali… Al momento del countdown per arrivare alla mezzanotte, subito dopo aver deriso Paolo Putzu che preparava il brindisi con una battuta presa pari pari da Goldfinger– “bere champagne a temperatura ambiente è come ascoltare i Beatles senza i tappi per le orecchie”– nei 10 secondi di buio prima dei botti, Andrea James Bond Franceschi è scomparso, svanito nel nulla. La festa è andata avanti fino all’alba come se niente di strano fosse accaduto, con Fabio Canessa e Paolo Putzu che guidavano due trenini diversi sulle note di meo amigo charlie, charlie brown.
La moglie giura che da ieri sera Andrea è a letto, sofferente e solo mentre lei e i bambini hanno festeggiato presso dei parenti poco fuori città, perché Capodanno è comunque Capodanno.
Appunto.
Di più c’è che oltre a 007 ieri sera è sparita anche l’incantevole Honey e l’ambasciatore suo marito non si è dato pace fino a quando lei è ricomparsa, alquanto in disordine per la verità, proprio mentre Chicchino mandava a casa gli ultimi ritardatari e il primo sole del 2013 spuntava da dietro le colline.
Comunque sia la serata è stata indimenticabile e l’anno prossimo facciamo festa di nuovo. Si dice che questa volta a reincarnarsi sarà Mr. Dob e diventerà Hannibal Lecter. Io di sicuro non mancherò.

Gianni Stocchino

(Filmnauta di Stato)

COGLI L’ATTIMO

 

da Agente 007 – Licenza di uccidere (Dr. No 1962) diretto da Terence Young con Sean Connery, Ursula Andress

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