CARRI ATTREZZI


Editoriale del 6 agosto 2021

Impiantare un’impresa sembra facile quando la si vede realizzata. Avviarne una e renderla redditizia non è facile. Bisogna superare difficoltà burocratiche e adempimenti che diventano gravosi se si sta dietro a tutti. Ci vuole un’idea, che non sia sta già percorsa da altri, e bisogna considerare le varie implicazioni logistiche. Un bar possono aprirlo tutti, ma è sempre meglio trovarlo già avviato, così sai già cosa aspettarti. Si è esposti al mercato, alla concorrenza, alle banche, se non agli usurai. Ci vuole un commercialista, un consulente del lavoro, ragionieri e altro. Uno ha tre operai e dieci persone in libro paga. E la paga comporta sempre esborsi a tuo carico che la raddoppiano. In Sardegna è ancora più difficile, come del resto in Italia rispetto all’Europa. In America cominci fabbricando tappi d’alluminio e diventi proprietario della più grande fabbrica di gazzose del mondo. A Sestu vicino a Cagliari un tempo ce n’erano una decina, ma nessuna ha mai esportato una bottiglia a Sassari. O almeno non mi ha informato.
Eppure un’impresa economica a rischio zero c’è. Se riesci a metterla su sarà sicuramente redditizia. Non teme concorrenza, non riscuote simpatìa, o gradimento della clientela, ma sicuramente un sacco di soldi. Sto parlando dell’impresa di rimozione auto, quella che include i carri attrezzi. Basta trovare il capitale iniziale, e qualsiasi banca, anche on line, sarà felice di concedervi un prestito che ha la garanzia dell’idea, specie se legge questo pezzo, poi un ampio spazio brullo ai limiti della periferia, e il gioco è fatto. Bastano le cambiali per 4 carri attrezzi, per iniziare ne bastano anche due. Escono e lavorano a ritmo continuo, sera e mattina. Trovare macchine da rimuovere è facile, dal momento che non vanno a caccia della macchina che intralcia il traffico: sarebbe una perdita di tempo, di discussioni e quindi di denaro.
I più pericolosi sono proprio i punti che sembrano veniali. Dove si parcheggia pensando di non disturbare. Proprio in quel punto invece passa a colpo sicuro il carro attrezzi, anche se non c’è cartello di rimozione. Non vanno mai all’altro capo della città. Sono abitudinari. Tornano con lo scalpo da almeno 70 euro, più la multa è ovvio. Ai pagamenti sono addetti dei vigili urbani, neanche c’è bisogno di pagare degli addetti propri. Un tempo prevenivano. Non capisco perché l’assegnino a dei privati. Uno potrebbe dirmi” Perché non lo fai tu?”. Un limite per me c’è ed è ideologico. Un altro burocratico. Ottenere la concessione non deve essere facile e io non ho mai curate quelle amicizie che ti possono fare favori.

Nino Nonnis (Sa Cavana [la roncola] di Aristan)

“Ottenere la concessione non deve essere facile e io non ho mai curate quelle amicizie che ti possono fare favori.”
Da CARRI ATTREZZI – Editoriale di Nino Nonnis (Sa Cavana [la roncola] di Aristan)

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