Mio figlio, che ha studiato filosofia al liceo, mi ha chiesto quale modernità conservino le teorie e le idee dei grandi filosofi del passato. Cosa direbbero adesso. Parteciperebbero come opinionisti in qualche talk show? Diventerebbero di senso comune? Cosa direbbero di programmi come il Grande fratello? La D’Urso riuscirebbe a rendere interessante Berkely? Hegel si metterebbe a discutere con Sgarbi? Sempre mio figlio vuole esempi pratici del velo di Maya di Schopenhauer, degli idòla di Bacone, del noumeno e altre curiosità.
“È vero, babbo, quello che dicono certi filosofi, che questo è il migliore dei mondi possibili?”. Oggi la risposta sarebbe molto facile. Gli rispondo, per non deluderlo, che è vero solo se al governo c’è Salvini e qualche altro pretendente e il mondo viene descritto da Capezzone”.
“Il velo di Maya cos’è in concreto?” – “E’ cambiato molto anche quello. Ci siamo noi e la realtà. In mezzo si stende il velo, quello che adesso viene steso: le televisioni e i giornali. “Veline viene da velo?” – “Beh sì, anche loro concorrono. Al velo e a qualche carica politica”.
“La teoria del seduttore di Kierkegaard? È cambiata anche quella?” – “Sì. Da quando Berlusconi incarna sia il centripeto che il centrifugo”.
Si stupisce di come certa gente non si ponga mai dubbi ma coltivi sicurezze per ogni situazione. Come fa una certa corrente di pensiero, che si esprime con la Maglie, Sallusti, Capezzone, Giordano, La Russa, che filosofi non sono. Non fanno un errore, non inciampano mai, rettificano subito, tutti i loro dati sono positivi, se di una certa impostazione, basta lasciarli snocciolare, ogni crepa viene sostituita da un affresco. Eppure Popper gliel’ha detto a La Russa durante una chiacchierata in Costa Smeralda: è più fruttuosa l’invalidazione, scompone le pigre aspettative e riformula la nostra impostazione conoscitiva.
Nino Nonnis (Sa Cavana [la roncola] di Aristan)
https://youtu.be/G8tOY80VaGA
Eppure Popper gliel’ha detto a La Russa durante una chiacchierata in Costa Smeralda: è più fruttuosa l’invalidazione, scompone le pigre aspettative e riformula la nostra impostazione conoscitiva (da CI MANCAVA LA FILOSOFIA – Editoriale di Nino Nonnis)