L’ultima indicazione della Caccia al Tesoro Biffi era semplicemente “I datteri del Sultano”. Né io, né Paolo Putzu avevamo la minima idea di cosa significasse; quindi ci ripromettemmo di chiedere in giro (praticamente a caso). Per quanto inverosimile, tornato in Archivio, seppi subito qualcosa dalla più anziana delle Ancelle dell’Oblio: da bambina aveva mangiato quei datteri e, per di più, ne aveva conservato il contenitore. Mi fece vedere una scatolina con la scritta “Datteri del Sultano” e la figura di un paesaggio essenziale: una montagna nera troncoconica isolata in un deserto giallo; purtroppo l’etichetta con il luogo di produzione era illeggibile. Mi feci prestare la scatolina, telefonai a Paolo e insieme andammo a fare visita al Generale Altamira, comandante delle forze aeree di Aristan; chi, meglio di lui, ci avrebbe potuto potuto dare indicazioni sulla geografia di Aristan? Infatti il Generale riconobbe la montagna nel deserto e ci suggerì la lunga strada da percorrere. Nel viaggio cambiammo quattro scomodissimi mezzi di trasporto. Arrivammo ai piedi del monte in groppa di cammello; in preda a una forte nausea da mal di mare. Dopo esserci ripresi, decidemmo di arrampicarci fino alla cima. La montagna era un vulcano spento, e la grande conca del cratere, con un lago sul fondo, si era trasformata in una lussureggiante oasi piena di palme. Assaggiammo alcuni datteri (squisiti!) e girammo per l’oasi alcune ore, alla ricerca di qualche indizio. Infine, accaldato, sfinito e scoraggiato mi accasciai all’ombra di un palmizio. Paolo invece si spogliò e si tuffò nel lago dall’acqua incredibilmente limpida. Dopo un po’ tornò a riva sorridente; reggeva tra le braccia una grossa pietra piatta su cui era incisa una scritta: BIFFI, ARCHIVIO DELL’OBLIO.
Carlo M.G.Pettinau
(Archivista dell’Oblio)
Assaggiammo alcuni datteri (squisiti!) e girammo per l’oasi alcune ore, alla ricerca di qualche indizio.
(da I DATTERI DEL SULTANO editoriale di Carlo M.G. Pettinau)
I datteri fanno male – da I predatori dell’Arca Perduta (1981 diretto da Steven Spielberg e capostipite della tetralogia cinematografica di Indiana Jones. Con Harrison Ford