È il giorno della fine del mondo ma finora tutto bene. Qui ad Aristan sembra preoccuparsi solo Marco Schintu che in compagnia di suo cognato e pochi altri adepti è barricato in casa da ieri. I più informati (o pettegoli, fate voi) raccontano che abbia scavato un bunker attrezzatissimo dove si è rifugiato. La vita scorre come al solito tra vie e piazze. Solo una scritta, enorme, tracciata nottetempo da un misterioso writer, attira l’attenzione dei passanti davanti al muro del vanto; deve essere stata scritta con vernice simpatica perché man mano che il sole si fa più alto comincia a svanire… la riporto, prima che sparisca per sempre: “se la fine del mondo arriva domattina io me ne frego, mi sveglio di pomeriggio”.
In realtà una cosa strana c’è oggi: è quasi l’ora di pranzo e la panchina della piazza è desolatamente libera. Dove sarà finito Nonno Antonio?
Gianni Stocchino
(Filmnauta di Stato)
COGLI L’ATTIMO
da Il dormiglione (Sleeper 1973) di e con Woody Allen