La vicenda che ha portato all’elezione del Presidente della Repubblica è stata così ricca di colpi di scena che neanche il più scafato sceneggiatore di soap sarebbe stato in grado di architettare un plot così vertiginosamente avvincente. Hanno cominciato i grillini con le quirinarie via web: la ventata di novità ha proposto tra i presidenziabili Zagrebelsky, uno che prima del copia – incolla non avrebbe avuto alcuna chance di nomination; la più votata è stata però la Gabanelli, l’unica ad avere un programma. Della penosa farsa dei presidenti annunciati e poi trombati dal PD rimane l’immagine del pianto di Bersani che si è reso conto di come fa male prenderlo in quel posto. Certo, poi c’è stata la smentita del PD: Bersani non piange, perde. Alla fine Napolitano ce l’ha fatta per la seconda volta; qualcuno ha detto che il suo è stato un atto d’amore verso il Paese. Sarà questa la ragione di preliminari tanto lunghi. L’incarico per formare un Governo è andato a Enrico Letta il quale ha prontamente dichiarato che la sua priorità è la disoccupazione; i più si chiedono come riuscirà a fare meglio dei predecessori. Sul totoministri invece non si è sbilanciato e al momento non è dato sapere come finirà. Una certezza comunque l’abbiamo: chiunque sarà nominato ministro dell’Istruzione e qualunque cosa farà, non deluderà le aspettative: in Italia non si finisce mai di disimparare.
Gianni Stocchino
(Filmnauta di Stato)
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